mercredi 23 novembre 2011

Moving somewhere

Ci troviamo oramai tutti sulla via della diaspora, perché, mille e non più mille, finisce il millennio splinder e al trentun dicembre tutte queste parole al vento svaniscono nel mare digitale.

Ho messo in salvo il possibile e l'immaginabile su un'altra piattaforma, dopo aver speso tutte le notti disponibili a studiare strategie e creare rudimentali utensili informatici per lo scopo
Mi sento ancora pervasa dalla sindrome della traslocante che ha gli scatoloni ancora intatti nella nuova casa, tuttavia ho deciso di presentarvela, non fate caso al disordine, é pur sempre una casa di una mamma che lavora!

Ordunque eccola
mammaoggilavora.wordpress.com

Non vedo l'ora di tornare alla normalità e finalmente scrivere e commentare i vostri post nuovamente con regolarità, una volta smessi i panni di blogger transumante.

A presto, ci vediamo lì, vi aspetto!

Soleil  




samedi 12 novembre 2011

samedi 5 novembre 2011

Intermezzo

In questo periodo latito un poco, colpa sia dei miei problemi dentali


(immaginate la mia bocca un flipper e dei denti, chi con infezione batterica alla radice, chi sano con radice rotta, che fanno da bumper al cibo che transita.... mangiare non é più un esperienza mistica, vero?)



sia della dovuta attenzione a problemi di salute di mio padre per cui sta lavorando sodo per uscirne fuori


(e naturalmente gli accadimenti non vengono mai soli, coraggio!)



sia della dovuta movida organizzata per Halloween e dintorni per dare una scrollata al clima emotivo della casa.


(ovviamente portare a spasso otto bimbi in tenuta dolcetto-o-scherzetto equivale a essere griglie di contenimento alla reazione critica di fissione dell'uranio, bisogna mantenere l'energia del  processo senza far degenerare tutto in un'esplosione)
 



E allora, siccome siamo uomini (e donne) di mare (e di terra, come gli antipasti) e non ci lasciamo metter giù facilmente, spariamoci un bel rock energizzante, alla faccia delle leggi di Murphy!
Buona strada, miei cari.
 



Da youtube: Téléphone - Hygiaphone
 [youtube http://www.youtube.com/watch?v=1UtM4y6FWH0] 

samedi 22 octobre 2011

Mal comun mezza necrosi

Solo quindici giorni, e il nostro dentista ha avuto l'onore e il piacere di devitalizzare dei denti, in rapida sequenza, al mio compagno di vita SU e a me.
Solo quindici giorni, porcaccia la miseria!

Attacco di sfiga?
No, più prosaicamente, una infezione batterica che ha portato alla necrosi i nervetti di denti già più volte aggiustati e afflitti da carie non dirompente.
Beh, se la flora batterica é la stessa nelle cavità orali dei coniugi, peraltro é una prova che da sposati ancora ci baciamo in bocca, il che dovrebbe essere buon segno.
"Ancoooora?" Direbbe il Piccolo. Ebbene si.

Prima é toccato a lui, il mio compagno di vita, giusto al ritorno della nostra puntata sul Massiccio Centrale, perché probabilmente in qualche lingua aereo fa rima con problemi dentali.  
Dopo qualche giorno di passione, dolore insopportabile che lo costringeva a far monoblocco con una bottiglietta d'acqua per sciacquarsi continualmente la bocca e attenuare la sofferenza, il dentista diede l'antibiotico, che abbassò notevolmente il livello d'allarme, e poi intervenì a estirpare il nervetto morente.

Poi toccò a me, il weekend successivo.
Eh si, perché secondo le leggi di Murphy i dolori scelgono di manifestarsi quando il personale medico é in pausa settimanale.
Il fastidio divenne dolore un venerdì sera. Sperando in un dolore episodico, una volta accompagnati i bimbi a letto, provai a alleviarlo con il Gin, tanto l'alcool sterilizza e il ginepro, bon, quello da sapore. Il che mi offrì tre ore di sonno senza dolori e senza pensieri. 
Ma il dolore al dente fetente si ridestò quella stessa notte. Che fare? sono allergica ai FANS (medicinali e non appassionati di gruppo musicale!), quindi ibuprofene e compagnia bella me li posso scordare. Tentai il jackpot di paracetamolo, buongiorno al fegato, ma due pillole da cinquecento spesso servono. Quattro ore di tranquillità e grande sonno.
Al risveglio però la sofferenza cresceva, divampava, la nevralgia aveva preso metà faccia.
Mi decisi a recarmi presso la guardia medica, sperando nel compiacente antibiotico dato al coniuge dal dentista.
La dottoressa della guardia medica aveva occhi buoni e grandi insicurezze.
Mi osservò il punto dolente, in mezzo al resto della faccia dolente anche essa, e scosse la testa.
"Non vedo gonfiore, per cui assolutamente, l'antibiotico non glielo posso dare. E non le posso dare altro, perché  lei é allergica ai FANS"
Le lacrime già rigavano copiose il mio volto, alla prospettiva dell'intero weekend doloroso e snervante.
"Se vuole, può andare al pronto soccorso di XXXX, in emergenza fanno anche devitalizzazioni"
Disperazione grande, un pronto soccorso a quaranta chilometri e neanche le manone rassicuranti del proprio dentista.
Tra le lacrime mi viene il colpo di genio, la soluzione finale "Senta -dico - da buona asmatica ho del cortisone in casa. Quanto ne posso prendere per alleviare il dolore?"
Per chi non lo avesse già frequentato, il cortisone é l'antiinfiammatorio più potente che esista, l'Atlas Ufo Robot dei principi attivi, distrugge un pò di roba attorno ma funziona benissimo.
La dottoressa dagli occhi buoni cedette, e mi diede il numero magico del dosaggio da prendere.

Il cortisone in dosi massicce agisce lentamente ma in modo certo.  Prima allevia un poco, poi dal dolore si passa al fastidio, e dopo ancora al benessere, e poi ti senti in grado di sollevare montagne. A dodici ore dall'assuzione sarei potuta andare in discoteca a ballare tutta la notte, ero iperattiva come i lapins cretins.
Si vede che é un prodotto dopante, mica per nulla!

E grazie a questo ho resistito fino al giorno della devitalizzazione dal mio dentista, la mia personale divinità dei denti morti, perché dopo il dentista precedente, quello alternativo che sbagliava il numero di canali da devitalizzare,  a una persona che lavora correttamente ci costruisci gli altari!

E così fu la storia di Soleil e il suo marito e l'allegra banda di batteri necrotizzanti.
Fatevi un colluttorio alla nostra salute che é meglio!


Immagine:
Soleil sotto effetto del cortisone - No, pardon, lapin cretin
Tratta dal sito: www.mangamaniak.ch

dimanche 16 octobre 2011

La musica giusta

Il Piccolo durante i compiti detesta le attività ripetitive, come colorare dei disegni o fare una pagina intera della stessa lettera... un'agonia.
Allora siamo arrivati al compromesso per fare queste cose più velocemente: lui vuole della musica rock che accompagni il suo sforzo!
Ho preso il primo CD a disposizione: London Calling dei Clash e il draghetto é stato colorato alla velocità del fulmine.

Però per fare la pagina di lettere tutte uguali come musica non andava proprio bene... abbiamo cercato nella cartella degli mp3, e il brano scelto per compiere l'opera era Super Smash Bros Brawl Main Theme ascoltato a ripetizione, finché la pagina non é stata debitamente compilata.

Questo mi riporta indietro di tanti anni, quando studiavo certi esami avevo la mia playlist di musica nota e straamata, che in qualche modo mi tranquillizzava e mi faceva concentrare, interi album dei Pink Floyd, Guccini e Red Hot Chili Peppers sfilavano senza arresto accompagnando pagine voltate e libri progressivamente consumati. 
O lunghi itinerari in macchina alla guida, su un vecchio album dei Morcheeba, o sulle note allegre e tristi dei Tribalistas, curva dopo curva, e uscita dopo uscita della superstrada.

E voi. in quali note trovavate rifugio? 

Segni dei tempi

Due settimane fa, all'aeroporto, noi quattro in formazione completa e il Nonno che ci scortava gentilmente.
Entriamo nell'edicola nonché rivendita tabacchi e ammennicoli vari, il Nonno si offre di tenerci i bagagli a mano e staziona fuori dal negozio.
Il mio compagno Su sparisce nel corridoio della stampa estera, il Grande si ferma a vedere riviste di giochi al computer, il Piccolo si pianta davanti a una cesta con giochi e oggetteria varia, attirato dal cestello dei Gormiti. 
Io non faccio a tempo ad avvicinarmi all'espositore di giornali di viaggi che vengo attirato dai richiami del Piccolo.

Classica scena di dissuasione materna sul fatto che il cestello dei Gormiti non si può portare in aereo, che dobbiamo viaggiare con il minimo indispensabile, insomma immaginate pure il testo del dialogo col Piccolo.
Il Piccolo continua a guardare e mostrare oggetti nella cesta in cui, apparentemente, c'erano intrattenimenti dedicati ai bambini, a quel punto la sottoscritta...

...fa un salto indietro, come la rara volta in cui nel pezzo di spiaggia in cui i bimbi volevano scavar gallerie e costruir castelli, e giaceva lì abbandonato un profilattico usato.

Cos'era l'oggetto che aveva scosso la sottoscritta quasi quarantenne non particolarmente moralista e scandalizzabile?

Nulla di particolarmente immorale a prima vista.

Salto indietro. 
vi ricordate quando avevate dieci undici o dodici anni? Se siete maschi pensate alle vostre compagne a quell'età, se no, potete avere ricordi personali. A quel tempo, andavano di moda le gomme da cancellare profumate e di tutte le forme, tanto é vero che la cartoleria era destinazione di pellegrinaggi innumerabili per vedere se erano arrivati nuovi oggetti da collezione.... bello, ci si passava delle ore. Nello stesso periodo, erano diventate oggetti regalatissimi delle scatoline in latta di diverse fantasie e di diverse forme, insieme al portapenne e al salvadanaio erano i grandi classici del regalo alla compagnetta.


Torniamo a noi.
Con una scusa, mando il Piccolo dal Nonno e mi soffermo a guardare l'oggetto inquietante trovato nella cesta dell'edicola.

Era una scatoletta in latta, nera, a forma di cuore, con delle scrittine con lettere fluo, ammiccanti e divertenti,  ripetute più volte.
Bunga Bunga. Bunga Bunga. Bunga Bunga.
E tanto di simboletti maschile e femminile che occhieggiavano ridenti dalla confezione.



Se é questo il messaggio gioioso e ridente che si vuole veicolare alle nostre dieci-dodicenni, é meglio che cambi Paese. O che lavori per farLo cambiare. 

dimanche 9 octobre 2011

Compiti e incentivi mangerecci

E' dura far fare i compiti del weekend al Piccolo, quando ce ne sono tanti da fare si disperde, non ne ha voglia, fa in due ore quel che potrebbe fare in cinque minuti. Era la stessa storia con il Grande, ci son voluti due anni all'inizio delle elementari perché riuscisse a tenere la concentrazione e facesse rapido ed efficace pur di tornare a giocare.

E così me lo prendo in cucina, spiegando bene che anche io ho i miei compiti da fare, lavar piatti cucinare mettere in ordine... e lui ogni tanto ha l'ispirazione e allora lavora assiduo, poi si ri-disperde, una specie di yoyo dell'impegno.
Ma si, allora motiviamo. Come fare più in fretta questo compito? Fammi pensare, tu fai le A, finisci in fretta e cuociamo insieme le patate. E furono patate fritte per il pranzo.

E poi, ah devi scrivere ancora ala, ape, arancia. E poi arriva il Grande che precisa "Ma io li ho finiti i compiti, voglio cucinare anche io!" Cosa facciamo? Frittelle di mele? Dai Piccolo, finisci le scritte che poi facciamo le frittelle. Chi mescola la pastella? Chi monta a neve i bianchi?

Ho l'impressione che da qui a prendere la sana abitudine dei compiti metteremo su qualche chiletto... ah, l'autunno!