vendredi 26 août 2011

si-viaggiare

Viaggiare in treno, in grandi treni veloci, cambiare in un paio di ore orizzonti, paesaggi, stati.
Senza lo stress di guidare ore e ore in autostrada, tra camion che sfrecciano ininterrottamente accanto, o che superi con l'acceleratore a fondo e lo stress a palla.
O senza vedere la fronte aggrottata del proprio coniuge che lotta tra stanchezza e senso del dovere dopo ore di tragitto, tra la tentazione di fermarsi alla prima piazzola e quella di continuare perché la meta é lontana.

Invece il treno veloce ti porta, tu non pensi, guardi il paesaggio e le macchine nell'autostrada vicina sembrano scorrere lente, chiacchieri con i figli, ti dai a qualche pigra lettura o tiri fuori il fagottino di biscotti da sgranocchiare assieme.

Per questi ultimi giorni in terra di Francia ci siamo concessi una scappata a Strasbourg, e una puntata  fino al parco Lego in terra tedesca, sogno ad occhi aperti per i bimbi.
In treno, perché grazie a una magica tesserina di riduzione per il Piccolo abbiamo avuto prezzi interessanti, e una tale distanza é diventata fattibile anche per non amanti della guida in autostrada.

Strasbourg é una città che adoro -- si nota che ho un debole per le città di frontiera, vero? -- é davvero un ibrido, come vitalità ricorda il sud della Francia (pur essendo in pieno est), per le case ordinate e fiorite é più tedesca, ci sono scorci con i canali attorno alla Petite France che ricordano Bruges, con le chiuse e i cigni e le case storiche. Adoro la pietra rosso scuro della cattedrale e degli edifici vicini, i locali in cui si mangia una choucroute garnie da fine del mondo innaffiata di Riesling, la pasticceria elaborata di Christian e l'accoglienza viola della sua sala, gli studenti in bici per le strade e le coppie di innamorati un pò dappertutto, le strade del centro storico piene di locali e il fresco della sera.

Di terra tedesca non abbiamo visto granché, tranne la stazione di Stuttgart, mio antico amore, e i viali della cittadina che ospita il parco. Ma la maggior festa é stata vedere i bimbi con il sorriso che si annodava dietro le orecchie, impegnati a costruire modelli alla Lego Academy, sbatacchiati da montagne russe, divertiti a schivare gli spruzzi delle fontane, vivi e belli come sempre e ancor più.

Un bacio dalla Francia a tutti voi, fra qualche giorno si torna a casa.


 
Foto: http://www.polyglot-learn-language.com 




mardi 16 août 2011

Cartoline dal Nord

Lille, l'elegante, la cosmopolita, crocevia di cultura e culture, gusto e arte del vivere.
Se avesse il mare sarebbe la Trieste del Nord, nella sua vitalità, nel suo nobilitare la vicinanza al confine e declinarla nei suoi mille aspetti. La Vieille Bourse con il suo mercatino di libri usati, i musei, i canali e il verde dei parchi, il cielo sovente lattiginoso. E la campagna fiera che la circonda, con tutta una serie di prodotti uno più buono dell'altro. Le birre, le cioccolaterie, lo zucchero in tutti i suoi stati, i formaggi e la tarte au maroille. Spettacolo.

Reims la medievale attorno al cuore della cattedrale, l'ottocentesca simile alla Parigi del piano Haussman nei suoi grandi viali e grandi parchi, con tram di colori squillanti, uno diverso dall'altro.
E la città fa vivere in tutti i modi questa cattedrale calcarea dall'angelo che sorride, proiettandovi luci e animazioni spettacolari e mettendo in mostra congegni medievali per interessare e divertire il turista di passaggio. I biscotti rosa di Reims che strozzano qualsiasi cristiano non munito di liquidi in cui tuffarli.

Epernay tra successioni di colline pettinate da vitigni ordinati. Le cantine di champagne, l'eleganza di edifici dell'inizio del secolo scorso, una buona brasserie con porzioni ampie e succulente.

Laon che corona la collina e domina la piana. E' stata pure capitale di Francia, nel nono secolo. Medioevale, dalla cattedrale luminosa e di austera eleganza, una delle gotiche più belle a mio parere, perché il troppo nuoce. I suoi sotterranei pieni di storia e il suo bar di paese che serviva diabolo menthe.

Grazie di tutto amici nostri, siamo stati benissimo.

samedi 13 août 2011

Furbacchione

E ora siamo nel Nord, al confine col Belgio, da degli Amici.
I bimbi giocano con i figli dei nostri ospiti, fanno quasi una comunità a se stante che si lagna quando facciamo qualcosa che implichi l'uscire da casa.
Il Piccolo sta alla grande. Durante queste vacanze ha mostrato una comprensione del francese (pur rifiutando di proferir parola in più di quel che a lui interessava dire. Ha pure fatto un salto quantico in italiano, le frasi sono più lunghe e articolate, inizia ad avventurarsi in modo quasi corretto su parole di cinque sillabe (meraviglia!).
Abbiamo iniziato a lavorarlo a corpo sulle risposte alle classiche domande da test di valutazione del linguaggio. Sia io che il babbo. Inizialmente era svogliatissimo, in una settimana ha rimesso a posto giorni della settimana e stiamo lavorando sui mesi dell'anno. E' il solito furbacchione, fino a che la cosa non gli interessa risponde un pò a caso, sempre meno per fortuna, poi si appassiona al gioco e vuol far vedere che é ancora più bravo, é lui che chiede di non smettere, di fare altro.
Furbacchione.

mercredi 10 août 2011

Paname


Avere un'Amica parigina (e fiera di esserlo) che ti scarrozza a destra e a manca per Paname in una bella giornata di sole é qualcosa di impagabile. Les grands boulevards, il traffico non impazzito, gli arrondissements che sfilano sotto i nostri occhi mentre la nostra Amica snocciola i nomi dei posti in cui passiamo "Tiens, la tour Monparnasse" "Voila l'entrée des catacombes."



E la gente che cammina sembra meno frenetica, si trova parcheggio, i grandi parchi sono pieni di famiglie che si godono il sole, innamorati sdraiati sull'erba, sportivi che si allenano all'ombra di una quercia.



Parigi d'estate, perché no?



Ci siamo poi imbucati in un buon ristorante coreano per provare nuovi viaggi del palato.
E' stato bello, questo é il lato di Parigi che amo di più, ti fa viaggiare in posti lontani in un solo pranzo, prendi un punto del mondo e qui trovi sicuramente il ristorante a quel punto dedicato.
E poi il sole al tramonto sui grandi viali, la brezza della sera.
Amo questa città, soprattutto perché non ci vivo.


Immagine: SabotageTimes



samedi 6 août 2011

Verde piovoso regione parigina

E la chiamano estate, ma siamo in un atmosfera controllata a venti gradi, molto verde e molto piovosa.
Nel bosco ci sono i funghi, le prugnette gialle sugli alberi fruttiferi, il cielo grigio e qualche raro squarcio azzurro.
"Mamma, cambiamo mondo" dicevano i bimbi nell'aereo, e il Piccolo dettagliava, "Prima eravamo a mondo 4 la spiaggia, poi andiamo a mondo 7 le nuvole, infine a mondo 1 tutto verde. "
Ora, non avevo mai guardato la realtà con il filtro di Super Mario Bros, però é indubbio, questi pulcini hanno ragione.
E passare dal caldo madido a quasi la temperatura di cantina dopo un giro sulle nuvole sembra più un videogame.
Per il resto si fa del nostro meglio in questa transizione da caotica e compunsiva attività a indolente panciolle.
Si districano i pensieri, e si diluiscono con un responsabile uso di Medoc e Montbasillac.
Si fanno passeggiate nel bosco vicino casa, fino all'area di gioco con i castelletti da arrampicata, i bimbi giocano e gli adulti stanno con il naso all'insù, cercando di valutare le nuvole e censire quelle foriere di pioggia.
Si inizia ad addensare l'agenda di incontri con amici alternate a serate tranquille in famiglia.

E con questo vi porgo un saluto che sa di foresta e di pioggia estiva.
Buona serata, miei cari.