samedi 9 juillet 2011

no-way-ovvero-la-parte-sociale-della-coppia

In questo periodo c'é un fiorire di eventi sociali legati agli sport dei figli, pizzate grigliate esibizioni e cose varie.
Il leitmotiv é lo stesso: "tu sei la parte sociale della coppia, ci vai tu?"
Insomma non esageriamo.

E' vero, siamo un pò la famiglia Orsi Associati, io traggo beneficio di una discreta dose di pazienza per assistere anche a sport in cui non mi ci ritrovo per niente, con l'espressione sorridente e stordita.
Ma in mancanza di facce note simpatiche con cui ho affinità in cui la mia mente trova giovamento e riposo, sono socievole come una porta di prigione.
Incapace di entusiasmarmi per tessuti sfavillanti e borse. O dell'ultima dieta del settimanale.
Priva di ogni riferimento televisivo attuale.
Tabula rasa di opinioni e conversazioni sportive.
Totalmente digiuna degli ultimi succulenti pettegolezzi della vita di paese, non so neanche chi sono le persone di cui parlano.
Negli ambienti misti mi trovo un pò meglio, si trova talvolta qualcuno che si entusiasma per libri o computer.

Conscia di avere una sfortuna sfacciata, perché nella pizzata della scuola di ballo sono capitata insieme a una ragazza simpatica e aperta e a suo marito, e mi han reso gradevole la serata. L'alternativa possibile era il gruppo delle mamme di starlette, che non mi degna granché perchè  non sono fashion e passo la vita a fare altro che revisionare il look familiare. Ma mi hanno completamente snobbato, che peccato! Grazie anima bella che ti sei seduta davanti.

Però ieri é successo qualcosa di speciale: mio marito, visto che io mi aggiravo in casa come una folle Cassandra foriera di sventure, ha fatto lui l'anima sociale della coppia nella soirée arti marziali, e sembra che si sia divertito.
E a lui va il mio più profondo e sentito ringraziamento.


Disegno di Moebius tratto da www.terrediconfine.net

Senza filtro

Quest'anno l'estate, il caldo, lo stress, il fatto di dover sbattermi da una parte all'altra mi stanno dando alla testa.
Che novità, come tutti gli anni.
No, non nel solito modo.

Il modo degli altri anni si caratterizzava con le lacrime facili, dannatamente facili.
Parlavo normalmente con gli altri e nel frattempo piangevo come una fontana, lacrime silenziose, goccioloni che rigavano le guance e non si arrestavano,
Quella maniera di fare mi é rimasta quest'anno solo quando si parla di una nuova valutazione terapica del Piccolo, i piccoli esami per accertare il livello di progresso, basta che li nominino e le lacrime sgorgano come torrenti.

Ma quest'anno, per i restanti campi, una nuova forma di esternazione dello stress si é fatta avanti.
Quello di dire le cose in modo diretto, senza filtro. Sono sempre stata per educazione molto accomodante, preferivo mordermi la lingua piuttosto di dire quello che penso senza moderarlo in alcun modo.
Ora invece le parole escono prima che possa frenarmi.
Poi c'é un immaginario tribunale alla Monty Python che si siede a giudicare il contenuto della affermazione: "l'imputata ha detto esattamente ciò che pensava!" "Noi non possiamo tollerare che ciò si riproduca. " "Thou shall not pass!" No, accidenti quello era un altro film. Fa niente.

Poco importa, la frittata é fatta.
Dovrò incominciare a prendere in conto questa nuova parte di me.


Disegno di Moebius tratto da www.bpib.com

lundi 4 juillet 2011

Il superesperto di mitologia

Il Grande, figlio primogenito di nove primavere, sta sviluppando un interesse mostruoso per le mitologie delle antiche civiltà. Enumera con nonchalance legami e parentele fra gli dei egizi, miti fondatori del pantheon nordico, semidei figli di Poseidone e soci.
Ultimamente sta divorando la serie di libri di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo, e si intrattiene con me in complicatissime descrizioni di scene di battaglia.

Lo ammetto, durante questi racconti ogni tanto la mia mente vaga, complice la stanchezza della giornata, e, dopo essermi persa un buon terzo della narrazione fissandolo con sguardo allucinato e occhio a palla, cerco di riconnettere il cervello e di seguire. Vergogna, madre degenere!
Difatti, ho la sensazione di essere stata a mia volta una bimba prolissa nei racconti... Che diamine, devo seguire il mio karma e assumere il ruolo di sparring partner per figlio in fase espansiva!

la-notorieta-e-una-coperta-corta

Quando ho iniziato a scrivere il blog era per me un periodo cupo.
Mi sentivo incapace di esprimere il mio disagio, gli unici orari liberi per sfogarsi sulla spalla di qualche amica erano semplicemente improponibili, anche per una telefonata.
Così ho riscoperto una vecchia passione, la scrittura, rimasta sopita negli anni dell'università e dell'impegno professionale, e a lei ho affidato le mie emozioni, quella parte di me che cercava di uscire in superficie.

Ho avuto una fortuna sfacciata, perché insieme a quel lato di me che avevo sepolto per anni mi sono imbattuta, attraverso queste pagine, in tutto un gruppo di voci amiche che attraverso i commenti mi hanno dato forza e sostegno. E la cosa con molti di loro é reciproca, perché anche io ho l'opportunità di leggere i loro scritti e di conoscerle meglio. Penso addirittura che con alcuni di loro si sia pian piano consolidato un legame di amicizia, che mi riscalda il cuore e mi rende molto fiera.

All'inizio son partita da zero, sfogo libero e nessuna platea.
Poi ho raccontato dell'esistenza del blog a tre amiche. Una di loro credo si sia scordata all'istante. Per quanto riguarda le altre due amiche so che di quando in quando leggono queste pagine, e questo mi onora e mi emoziona.

Ma man mano che ci si lascia prendere dal filo del racconto si dimentica di omettere particolari, ci si svela sempre di più per quel che si é, per quel che si vive. E si é sempre di più reperibili e riconoscibili. Del resto, la notorietà é una coperta corta, tiri da una parte e ce ne é un'altra che viene scoperta.

Ora ho la ragionevole certezza che qualcuno molto vicino a me abbia scoperto l'esistenza di queste pagine e mi legga, son bastate due battute e una reale presa di coscienza di un fatto per fornire sufficienti prove.
Avrei due vie alternative: far perdere le tracce cambiando indirizzo al blog per mantenere il mio anonimato oppure continuare a condividere questo spicchio di vita, contando nello sguardo bonario di chi mi legge, che mi conosca o meno.
Ho scelto la seconda via e spero, con queste manciate di parole al vento, se é possibile, di farvi sorridere e di rendervi partecipi per lungo tempo ancora.


samedi 2 juillet 2011

la pace del mare lontano

Da piccola, quando mio padre partiva in barca con gli amici, io e mia madre, entrambe nel lettone, ascoltavamo alla radio prima di dormire il bollettino del mare, che scandiva per  ogni lembo di Mediterraneo, stato del mare, venti e quant'altro.
Alcune volte mi addormentavo chiaramente durante la trasmissione radiofonica, o quasi, la mia coscienza intorpidita vagava tra il Canale di Sardegna, il Mar Ionio, il Mar  Adriatico e il Mar Tirreno.
Così più che da appassionata del mare sono cresciuta come sua osservatrice. Vivere non lontano da un grande specchio d'acqua mi infonde tranquillità. Uno scorcio di mare tra palazzi, vicino a una superstrada, intravisto nella frenesia della vita quotidiana, mi strappa un sorriso.

Questa settimana sarà una vera centrifuga.
Tre esibizioni di tre sport distinti (due del Grande e uno del Piccolo) più eventi sociali connessi ai tre sport, un crescendo lavorativo, un appuntamento dal dentista del Piccolo, e si spera di essere alla fine della cura,  telecamera in borsetta, non dimenticare niente mi raccomando, vacci tu che non son tagliato per queste cose... non dimentichiamoci il lavoro, la logopedia, i passaporti da ritirare, il viaggio di agosto da prenotare...
Ok ok, fermiamo un attimo i carri e facciamo provvista di pace, domani sera, davanti al bagnasciuga.
Buon weekend, carissimi.


Da youtube: estratto del film Lezioni di Piano